D. Sisto, Problemi etico-pubblici della cultura digitale. Introduzione

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Problemi etico-pubblici della cultura digitale. Introduzione

D. Sisto

L’epoca odierna è profondamente segnata dalle trasformazioni radicali apportate dalla cultura digitale, cioè dall’insieme delle nuove tecnologie informatiche che si sono sviluppate nello spazio pubblico a partire dagli ultimi decenni del Novecento. Nel giro di pochi anni, la Generazione X, quella di coloro che approssimativamente sono nati tra il 1965 e il 1980, sarà l’ultima generazione ad aver vissuto un periodo storico senza la presenza di computer, di telefoni portatili e, in particolare, senza Internet. Tali strumenti, fornendo ai cittadini modalità di comunicazione, di informazione e di espressione personale assolutamente inedite rispetto ai periodi precedenti la loro diffusione, hanno comportato rivoluzioni radicali all’interno delle loro abitudini quotidiane, spalancando orizzonti socio-culturali il cui significato è – oggi – tutt’altro che chiaro e definito.

In particolare, la diffusione dei social network e dei blog, nonché la possibilità di aprire in maniera arbitraria una propria pagina web in cui esprimere liberamente se stessi o fornire informazioni e risorse di qualsivoglia tipologia alla comunità internazionale, ha amplificato le contraddizioni insite da sempre nel rapporto tra reale e virtuale, ha introdotto questioni di natura giuridica – legate soprattutto alla privacy personale – inimmaginabili fino a qualche decennio fa, ha modificato le caratteristiche della partecipazione collettiva alla vita politica, culturale e sociale sia a livello nazionale che a livello internazionale, ha ampliato e – al tempo stesso – ridotto la libertà individuale, ha rivoluzionato il concetto di lavoro, nonché ha fornito nuove potenzialità per creare relazioni all’interno dello spazio pubblico.

La vastità di temi e questioni che provengono dalla diffusione progressiva della cultura digitale necessita di uno sguardo interpretativo interdisciplinare, in grado di coinvolgere tanto le discipline tecnico-scientifiche quanto quelle umanistiche in vista di cogliere le potenzialità e i rischi che tale cultura comporta all’interno dello spazio pubblico in cui viviamo.

Il presente numero si pone, pertanto, l’obiettivo di portare alla luce una serie di problematiche di natura etica collegate alle attuali influenze e ingerenze delle tecnologie digitali sul nostro modo di vivere all’interno dello spazio pubblico. Il numero è composto, da una parte, da contributi che mirano a fornire al lettore un’interpretazione teorica complessiva delle caratteristiche specifiche delle tecnologie digitali e degli aspetti positivi e negativi che derivano dal loro uso, mettendo in luce le criticità e le opportunità inedite rispetto alle epoche passate e privilegiando il punto di vista filosofico (Montani, Biuso, De Cesaris, Dichio e De Stefano, quest’ultimo mettendo in dialogo la cultura digitale odierna con il pensiero avanguardistico di Günther Anders). Dall’altra, invece, da contributi che si soffermano su alcune tematiche particolari, che stanno condizionando in maniera profonda lo spazio pubblico, con un approccio maggiormente interdisciplinare: l’odio online (Ziccardi, a partire da competenze giuridiche), la morte digitale (Sisto, tenendo conto dei Death Studies internazionali), il legame tra etica e videogiochi (Triberti, de Pasquale, Riva, a partire da competenze che rientrano nell’ambito della psicologia, e Balistreri, a partire da una formazione di natura filosofica e bioetica), il cyber-stupro (Striano), le fake news (Vissio, in relazione a Marc Bloch). L’amalgama tra le considerazioni di natura più generale e quelle di natura più particolare offrono al lettore un quadro teoricamente sostanzioso delle principali questioni che stiamo attualmente affrontando nel mondo odierno, fornendogli gli strumenti indispensabili per capire le sfide contemporanee dell’etica e della morale.


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