LESSICO DI ETICA PUBBLICA – ANNO IV Numero 2/2013 – ISSN 2039-2206

Abstract

Il presente numero monografico raccoglie la prima parte degli interventi di alcuni relatori e borsisti della VI Edizione della Summer School Cespec, dedicata al tema “Le sfide della crisi. Economia, religioni e valori nella società della contrazione” e tenutasi tra il 17 e il 21 settembre 2013 a Cuneo, Savigliano e Alba. La settima edizione della scuola estiva del Cespec ha approfondito, a partire dal rapporto tra religioni e sfera pubblica, la questione della crisi economica e le sfide che ne scaturiscono per un ripensamento degli assetti della società contemporanea. Tenuto conto degli innumerevoli profili teorici all’interno di cui ha luogo il dibattito pubblico sulla crisi, la Summer School si è concentrata sui differenti modelli antropologici, etici e filosofici che rendono possibile l’analisi della situazione economica e sociale contemporanea. Il filo conduttore di questo numero monografico è costituito dal rapporto tra l’economia e la religione, per lo più letto all’interno delle vicende della secolarizzazione, ma a partire dalle basi storico- teoriche che ne hanno condizionato l’evoluzione. Da un lato, emerge come la religione sia costitutivamente economica, nel senso che l’economia moderna di mercato non sarebbe altro che una secolarizzazione di alcuni elementi già presenti nel cristianesimo o in altre grandi religioni mondiali;; dall’altro lato, emerge come l’economia sia costitutivamente religiosa, nel senso che la globalizzazione e il neoliberismo avrebbero “rivelato” l’anima intrinsecamente “totalitaria” del mercato in quanto tale e lo avrebbero così trasformato in una vera e propria religione, cioè in una dottrina comprensiva che assorbe al proprio interno e “colonizza” l’intera esistenza sociale.
Il contributo di Giacomo Todeschini ricostruisce in termini storici il rapporto tra l’economia di mercato e la religione, soffermandosi sulle tesi storiografiche che analizzano tale rapporto prima della Riforma e del pensiero di Giovanni Calvino. L’obiettivo dell’autore consiste nel mettere in luce l’inestricabile legame in Occidente tra linguaggi economici e linguaggi teologici: l’abitudine cristiana di parlare di salvezza dell’anima in termini economici condiziona fortemente la razionalità economica che via via si sviluppa nel corso dei secoli. Ciò è determinante per la comprensione delle modalità con cui l’economia è cresciuta nel XX secolo in concomitanza con il processo di secolarizzazione.
Sergio Caruso, all’interno di un saggio teoreticamente molto ricco, che tiene conto – tra gli altri – del pensiero di autori come Hess, Marx, Benjamin, Pasolini, Hillman e Agamben, evidenzia la correlazione tra capitalismo ed etica cristiana, sostenendo l’idea che il capitalismo sia di per se stesso una forma di religione. In
particolare, Caruso si sofferma su quella che egli chiama “la nuova SS. Trinità della teologia odierna”, con le sue tre figure (Teoria della scelta razionale, Homo oeconomicus, Ipotesi del mercato efficiente) strettamente corrispondenti al Padre, al Figlio, allo Spirito Santo.
Mario Miegge rielabora liberamente le speculazioni di Max Weber, soprattutto in riferimento all’idea secondo cui le forme di razionalizzazione della condotta e delle “visioni del mondo” hanno origini remote, che si collocano in particolare nella svolta storica delle “religioni di redenzione” fuori dall’universo compatto della magia e della sacralità tradizionale. A partire da tale spunto, Miegge ricostruisce il legame vigente tra religioni e capitalismo.
Maria Chiara Giorda e Beatrice Nuti propongono una rassegna dei modi di indagine del rapporto tra agire religioso e agire economico, con una attenzione particolare nei confronti delle strategie teoriche adottate dalle scienze sociali, negli ultimi trent’anni, per mostrare l’influenza dell’economia sulle religioni e l’influenza delle religioni sull’economia. Ne scaturisce un quadro esaustivo per la comprensione del legame teorico tra sistemi culturali, sociali e religiosi nel mondo contemporaneo.
Gianni Manzone, infine, si sofferma sulla relazione tra mercato, persona e bene comune, mettendo in luce i problemi che contraddistinguono il rapporto tra mercato e potere politico, la libertà di scelta delle persone nel mercato dei beni elementari come il cibo, il vestito, l’alloggio e la salute, nonché l’ideale di libertà che guida il mercato, al fine di focalizzare il prezioso contributo che il mercato può dare al bene comune.
I contributi dei borsisti (Silvia Ferrari, Camilla Cupelli, Dario Consoli, Alberto Giustiniano e Ernesto Calogero Sferrazza Papa) integrano con intelligenza e perspicacia teorica le ricche speculazioni dei relatori, rendendo esaustiva l’analisi del rapporto tra religione ed economia, a partire dall’attuale crisi che stiamo vivendo.
Davide Sisto

INDICE GENERALE

Davide Sisto
Presentazione e Abstracts

Sezione QUESTIONI: Le sfide della crisi. Parte I. Economia e religione

Giacomo Todeschini
Mercato e cristianesimo nella storia dell’Occidente

Sergio Caruso
L’homo oeconomicus come figura teologica e Seconda Persona della Trinità contemporanea

Mario Miegge
Religioni e capitalismo

Maria Chiara Giorda, Beatrice Nuti
Religioni ed economie. Una pluralità di sguardi

Gianni Manzone
Mercato, persona, bene comune

Sezione RICERCHE

Silvia Ferrari
Il ritorno a un’economia di mercato civile. Una critica a Max Weber

Camilla Cupelli
La svolta neoliberale. Il discorso economico tra mito e realtà

Dario Consoli
L’estensione della razionalità economica allo spazio della “cura di sé”

Alberto Giustiniano
La giustizia a partire da un nuovo modello di razionalità

Ernesto Calogero Sferrazza Papa
Beni comuni e uso delle cose

Sezione RECENSIONI

Giacomo Pezzano
R. Castorina, “Antropologia oikonomica e bioeconomia a partire da Foucault”

Gabriele Vissio
A. Badiou, “L’avventura della filosofia francese. Dagli anni Sessanta”