Alberto Romele, Dario Rodighiero, Sabina Rosenbergova, Ethical and aesthetical questions on stock images: the case of AI’s depictions
Abstract
In questo articolo, gli autori trattano le immagini stock che raffigurano l’IA come un volto o un corpo che subisce un processo di frammentazione in particelle, pixel o voxel. Queste immagini, sostengono, sono i sintomi di una visione del mondo basata sui dati. Nella prima sezione, gli autori discutono le immagini stock dell’IA e rendono conto delle loro analisi qualitative e quantitative di circa 7.500 immagini provenienti dal catalogo online di Shutterstock. Queste analisi hanno evidenziato i volti e i corpi digitalizzati come uno dei temi principali tra le immagini stock dell’IA. Nella seconda parte, gli autori approfondiscono il concetto di digitalizzazione della visione del mondo e offrono alcuni esempi tratti dall’architettura e dal design. Questa seconda sezione include una digressione metodologica, in cui gli autori propongono di articolare l’iconologia di Panofsky e la prospettiva “sintomatica” di Didi-Huberman. In conclusione, gli autori riflettono su un aspetto apparentemente marginale delle immagini stock dell’IA: l’uso abbondante del blu.Abstract (english)
In this article, the authors deal with stock images depicting AI as a face or a body that undergoes a process of fragmentation into particles, pixels, or voxels. These images, they contend, are the symptoms of a datafied worldview. In the first section, the authors discuss stock images of AI and account for their qualitative-quantitative analyses of about 7,500 images from the online catalog of Shutterstock. These analyses have brought out datafied faces and bodies as one of the main themes among stock images of AI. In the second part, the authors elaborate on the notion of datafication of the worldview and offer some examples from architecture and design. This second section includes a methodological detour, in which the authors propose articulating Panofsky’s iconology and DidiHuberman’s “symptomatic” perspective. In conclusion, the authors reflect on an apparently marginal aspect of stock images of AI: the abundant use of blue.