Sung-Yeop JO, A Kantian analysis of AI’s intellectual self-activity and its functional basis

Autore: | Rubrica: Ricerche | 22 Visite No comments

Abstract

Il progresso dell’intelligenza artificiale (IA) mette in discussione le definizioni tradizionali di coscienza. Questo articolo applica la filosofia di Immanuel Kant per sostenere che, sebbene la capacità di un’IA di sintetizzare i dati sensoriali in rappresentazioni oggettive soddisfi il criterio funzionale di una coscienza rudimentale, come delineato nella sua Deduzione A, ciò deve essere distinto dalla coscienza di sé più robusta della Deduzione B. Questa consapevolezza di ordine superiore, identificata con il “penso” o l’appercezione originale, è un atto spontaneo di un sé unificato e la base per un vero e proprio agire. Kant fonda i diritti morali e legali sullo status di persona, che richiede tale agire autonomo e autocosciente. Essendo un sistema che segue esclusivamente delle regole, un’IA non ha la capacità di formulare le proprie massime da una prospettiva in prima persona. Pertanto, sebbene un’IA possa essere considerata “cosciente” in senso kantiano limitato, non può qualificarsi per lo status etico o giuridico di persona.

Abstract (english)

The advancement of artificial intelligence (AI) challenges traditional definitions of consciousness. This article applies the philosophy of Immanuel Kant to argue that, while an AI’s capacity to synthesize sensory data into objective representations meets the functional criterion for a rudimentary consciousness as outlined in his A -Deduction, this must be distinguished from the more robust self-consciousness of the B-Deduction. This higher-order awareness, identified with the ‘I think’ or original apperception, is a spontaneous act of a unified self and the basis for genuine agency. Kant grounds moral and legal rights in the status of personhood, which requires this autonomous, self conscious agency. As a purely rule-following system, an AI lacks the capacity to formulate its own maxims from a first-person perspective. Therefore, while an AI may be considered ‘conscious’ in a limited Kantian sense, it does not qualify for the ethical or legal status of a person.


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